La Storia di Blockbuster, la catena di negozi di videonoleggio più famosa al mondo
Strano a dirsi, ma la catena di negozi Blockbuster nacque in seguito alla crisi del settore petrolifero a metà degli anni Ottanta.
Dopo aver sviluppato un sistema informatico per gestire gli stoccaggi delle aziende petrolifere, David Cook, un imprenditore texano, seguì il consiglio della moglie Sandy e si gettò nel mondo delle videocassette.
Abbandonato il franchise Video Works, che non gli permetteva di decorare gli interni del negozio a suo modo, nel 1985 Cook aprì il primo Blockbuster con la caratteristica insegna giallo-blu a Dallas, in Texas.
L'esperienza di Cook nel gestire enormi database si rivelò preziosa, e il suo modello di business superò rapidamente molti altri concorrenti.
Attraverso acquisizioni, cambi di proprietà e fusioni, l'azienda crebbe fino a diventare multimilionaria, raggiungendo un totale di 9000 negozi nel mondo al suo picco nel 2004, gestendo con successo la transizione dalle VHS ai DVD.
A differenza dei piccoli negozi di videonoleggio che spesso avevano una selezione limitata, Blockbuster offriva una vasta gamma di film e un sistema di gestione avanzato che monitorava le preferenze dei clienti.
Il negozio era organizzato per dare massima visibilità ai prodotti, con lunghe scaffalature che esponevano i titoli disponibili, rendendo l’esperienza di noleggio simile a quella di un mini-evento cinematografico.
Ogni videocassetta aveva un codice a barre che velocizzava le transazioni, migliorando l'efficienza del servizio.
Si racconta che sotto la guida di Wayne Huizenga, Blockbuster arrivò ad aprire un nuovo store ogni 24 ore, acquisendo numerosi concorrenti per ottenere il monopolio del settore.
Al suo apice, Blockbuster contava migliaia di negozi in tutto il mondo, inclusi più di cento punti vendita in Italia.
Ma la rotta di questa nave efficiente e veloce era destinata a interrompersi bruscamente.
Nel 2000, Reed Hastings, un imprenditore lungimirante che aveva appena fondato un servizio di streaming online, si presentò negli uffici di Blockbuster con l'intenzione di vendere la sua idea per 50 milioni di dollari.
Il CEO di Blockbuster, John Antioco, ritenendo lo streaming online “un settore senza futuro”, rifiutò l'offerta.
Quel servizio di streaming era Netflix: grazie a quella memorabile miopia, Blockbuster si schiantò contro quell’iceberg e colò a picco.
Potendo scegliere da un enorme catalogo di film e serie direttamente dal divano di casa, nessun utente ebbe più voglia di recarsi in un negozio fisico.
Blockbuster chiuse uno dopo l’altro tutti i suoi store e la grande insegna gialla e blu finì nel dimenticatoio.
Tutti tranne uno: (2023) difatti esiste ancora un solo negozio Blockbuster a Bend, nell’Oregon, diventato una sorta di meta di pellegrinaggio per i cinefili nostalgici.
Questo negozio, conosciuto come "l'ultimo Blockbuster del mondo,"
continua a operare grazie alla dedizione della sua proprietaria Sandi
Harding e al supporto della comunità locale. Nonostante le sfide poste
dalla pandemia e dalla concorrenza dei servizi di streaming, il negozio
rimane un'attrazione nostalgica per molti visitatori